TESTI   CRITICI

 

 

 

 

 

Fonte di tutta la pittura di Salustri è l'interrogazione del vero, fuori dallo spazio fisico e dal tempo cronachistico un'interrogazione non trascinata riluttante indietro, in un clima muto,irrecuperabile, ma compiuta con quello stato d'animo miracolato e miracolante che fa l'uomo convinto di tenere un dialogo con le cose, unico modo possibile perchè il nostro monologo abbia un senso. Ed è una pittura da esaminare in profondità, oltre la sua superficiale apparenza, o provocatoria, o accattivante, o portata alle stelle dagli uomini d'ordine e di presunzione (il peggio che possa capitarle!). Fuori della mischia grossolana e pretestuosa, che tuttora si manifesta qua e là, fra tradizione venerata e trasgressione deprecata, essa chiede d'essere vista senza fretta e con la mente sgombra da schematismi preconcetti. A chi ci domandasse: "Ma che hai tu per ammirare tanto questo quadro?" (scrive Claudio Eliano, Varia Historia, II, 2 che così si rivolgesse al pittore Nicomaco, tutto assorto nella contemplazione dell'Elena di Zeusi) risponderemmo esattamente con la sua risposta: "Non mi faresti tale domanda se tu avessi i miei occhi".

        Fortunato  Bellonzi        

 

   
 

 

Una pittura tutta mentale, che invita alla meditazione   e  sollecita i sensi. Le opere recenti avanzano coerentemente nella stessa concezione. Tuttavia la sintesi formale e lo spirito affabulativo mostrano l'innegabile progresso con cui la Natura, superata la fase connessa alla pura estetica retinale, diviene immagine metafisica.

   Maurizio Marini       

 

 
   

Pennelli sottilissimi, preparazione delle tele, qualche velatura dove occorre; classicità dell'impegno, modernità della soluzione; sguardo sedimentato agl archetipi. Salustri, insomma, al di là d'ogni interlocutorietà e drammaticità, che pur è dei tempi attraversati ( e che, tuttavia, si colgono per affermazione simbolica), rimane stretto, non senza trasgressioni, a quel concetto di tradizione che tende a comprendere, nel duplice profilo, il luogo della vita e quello dell'arte.

Domenico Guzzi 

 

 

 
   

Bisogna riconoscere che il senso di sorpresa  e di sottilmente stregata fascinazione che suscitano - senza alcuna possibilità di mediate certezze - i quadri di Salustri è, di per se stesso, elemento probativo e spiazzante. Intanto, ci troviamo di fronte ad un mestiere consumatissimo e predisposto, in virtù della sua filologia ad un tempo esaustiva ed alchemica, iperconcreta ed onirica, alle più contestuali letture ed alle più straordinarie evasioni. Il reale secondo gli archetipi della classicità, è lì, a portata di mano, ricco di tutta la sua messe naturalistica; ma il "mortalis deus" di Manetti, che solleva in ben altri cieli l'artista, subito ci turba e ci intriga. Per Salustri non calzano più i termini neomanierismo, anacronismo, citazionismo, e via dicendo. Qui i conti bisogna farli con un cumulo ardente di emozioni che non appartengono ai fulgori vendemmia sensitiva, ma all'arcano delle persistenze spirituali e dell'intelletto-presagio.

                                            Renato Civello

 

 

La prassi di osservazione conduce a collaudare il metodo di verifica del reale, avendo registrato le molteplici variabili che definiscono fenomenologicamente le condizioni di unicità del visibile. E questa verifica sfocia nella riclassificazione delle caratteristiche estetiche della bellezza, ricavate dall'appropriazione sperimentale dei dati oggettivi di verità, fino ad accedere all'assimilazione concettuale dei due termini, quello di bellezza, appunto, e quello di verità, in un'antica categoria percettiva, afferente all'organizzazione naturale della realtà. La verità rappresentata dalla pittura di Piero Salustri appare fissata sulle tele mantenendo intatte le sue singolarità materiche e di colore. Le forme prescelte sono riprodotte assecondando l'irreprensibile lezione dello sguardo, che adesso lascia tradurre lucidamente le esercitate attitudini alla scoperta, alla citazione dell'inedito, alla razionalizzazione ottica dell'occulto. Testimone di un'epoca che non sottrae facilmente all'indifferenza attraenti occasioni di sorpresa, Salustri propone l'intraprendente esplorazione della particolarità delle cose.

                                   Sergio Rispoli

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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